Fratture
Frattura ossea
Le fratture ossee sono rotture parziali o complete delle ossa causate da traumi, come cadute, incidenti stradali, impatti durante attività sportive, o stress meccanico ripetitivo. Le fratture possono variare per tipo e gravità: possono essere semplici (una singola linea di frattura), multiple, composte (l’osso mantiene la sua posizione anatomica) o scomposte (i frammenti ossei sono fuori allineamento).
Il processo di guarigione si chiama osteogenesi riparativa e inizia subito dopo la rottura dell’osso con la formazione iniziale rapida di un ponte di tessuto fibroso (callo osseo) tra i monconi di frattura, Successivamente il callo osseo va incontro ad un processo che lo ossifica fino a ricostituire la struttura ossea di sostegno presente prima del trauma che ha provocato la frattura.
Generalmente, tutte le fratture guariscono e consolidano in un arco di tempo di tre mesi. In alcuni casi il processo di guarigione si mostra più lento o non avviene affatto, in quanto ostacolato da alcuni fattori di rischio preesistenti.
Frattura da stress
La frattura da stress è una patologia a carico di uno o più ossa, caratterizzata da una difformità o infrazione dell’osso e secondaria a sollecitazioni ripetute nel tempo e non ad un evento traumatico isolato. È una tipologia di frattura che si osserva principalmente negli atleti, nei podisti e nei militari e proprio per questo motivo veniva inizialmente chiamata frattura da “piede di marcia”, perché più frequente nel personale militare.
La frattura da stress si verifica quando si sbilancia la capacità dell’osso di riadattarsi alle attività. Di norma, l’osso è in grado di adattarsi alle pressioni a cui è sottoposto e risponde rimodellandosi e rinforzandosi, per poter rispondere adeguatamente allo stress biomeccanico. Tuttavia, quando non è più in grado di farlo, può dar luogo allo sviluppo di microfratture. Le fratture da stress rappresentano circa il 20% degli infortuni sportivi, con un’incidenza maggiore negli sportivi che percorrono più di quaranta km a settimana.
Pseudoartrosi
Se il ritardo, nella guarigione della rottura ossea, supera i 6 – 9 mesi, risulta chiaro che quella frattura non è stata e non sarà in grado di guarire spontaneamente. La mancata consolidazione e guarigione di una frattura viene detta “pseudoartrosi” perché in questi casi i frammenti della lesione ossea risultano uniti da tessuto fibroso (cicatrice) o a volte cartilagine, piuttosto che da osso. I frammenti sono ancora mobili l’uno rispetto all’altro venendo a creare una “falsa articolazione”, da cui deriva il termine che definisce la patologia (pseudoartrosi = falsa articolazione). Il trattamento della pseudoartrosi potrà essere più o meno impegnativo.
Ritardo di consolidazione
Per ritardo di consolidazione si intende il ritardo della guarigione rispetto ai tempi normalmente previsti per il tipo di frattura e per l’età del paziente. Il processo di guarigione è più lento ed impreciso del solito ma alcune volte, con provvedimenti opportuni, si può comunque giungere a guarigione.
